Berlusconi e Bloggers, una "lotta continua"...


La Rete è antiberlusconiana, questo è noto. Il caimano sa perfettamente che il pericolo per la sua bella faccia arriva da lì, dalla Rete..., non certo dalla piazza ormai inebetita, ottusa, cieca, o complice per interesse..... Dipende...

Al momento Berlusconi è ancora in netto vantaggio sui suoi nemici Bloggers e Internauti. Tutte le reti le ha segnate nel primo tempo. La ripresa è appena cominciata e i bloggers non agiscono più in contropiede come fino a qualche tempo fa, ma si portano decisamente all’attacco.

La vera, nuova resistenza telematica a Silvio Berlusconi non sta più sulle barricate virtuali, ma addirittura le sfonda con attacchi audaci, frontali, intrisi di rabbia, dissenso, satira, irrisione, scherno, disprezzo, avversione che sfocia nell’odio. Non appare tanto un rifiuto verso il politico, ma verso l’uomo. Sono in molti ad aver captato cosa si nasconde dietro il sorriso e lo sguardo del caimano. In molti, ma non ancora abbastanza…. Però, a dispetto di questo mondo telematico e virtuale antisilvio, graffiante, intelligente, corrosivo, preparato culturalmente e politicamente, esiste un universo molto più potente: quello della “vita vera”.

E in questa vita vera “navigano” i tanti che lo votano, a cominciare dal ceto alto, medio e piccolo borghese, avvinghiato avidamente al proprio denaro, e che vede in Berlusconi il paladino ideale contro fantomatici “comunisti che, notoriamente, espropriano tutto, oltre a mangiare i bambini”.
Qualcuno un giorno disse che il solo sentimento che affratella tutti gli uomini è quello dell’interesse. La grande, piccola e media borghesia che regge il gioco del cavaliere, lo sa bene….
Ma non è finita qui, il peggio è che una parte, anche cospicua, del consenso “reale e popolare” a Berlusconi proviene proprio dai più deboli: casalinghe, pensionati, comuni lavoratori, etc…., in gran parte devoti a Silvio e riconoscenti che il cavaliere abbia portato nelle loro case le sue reti televisive, con tanto di telenovelas, quiz a premi, e film a raffica ogni due ore….

Lo zoccolo duro della stupidità italiana si nasconde (purtroppo) proprio là…, là dove il rifiuto verso il caimano dovrebbe essere netto ed inequivocabile, e invece non lo è; là dove gli stenti e la miseria hanno trovato il cerotto lenitivo della Social Card, un'elemosina propagandistica e nulla più, che il Cavaliere ha elargito a persone stremate dalla povertà e che avrebbero avuto bisogno di ben altro; là dove il fondo tinta di Emilio Fede, i suoi suggerimenti elettorali, uniti a quelli di altri vassalli televisivi del caimano, sembrano ormai valere più di ogni utopistica bandiera rossa che sventolavano i nostri nonni.


Le fasi di gioco di questo primo tempo hanno visto Silvio il caimano mettere a segno reti a ripetizione proprio tra la gente comune. Si è insediato con astuzia nello stesso serbatoio inesauribile di voti su cui si basava la democrazia cristiana, un partito che ha flagellato il nostro paese per decenni, che ponendo la parola “cristiana” e il simbolo della croce sui propri vessilli, ha costruito un inossidabile consenso popolare. A quel tempo erano i sacerdoti che predicavano dal pulpito a suggerire alla folla che votare per la democrazia cristiana era un po’ come votare per Cristo.

Il tempo è passato, le reti televisive di Silvio il caimano hanno sostituito i pulpiti sacerdotali. Emilio Fede e le sue bande collaterali hanno rimpiazzato quei preti che muovevano milioni di voti. Ed ecco che anche su questa pietosa realtà che nulla ha che fare col vento che tira su internet, si basa il consenso che questa italia inebetita ha rivolto e continua rivolgere al Cavaliere.



E’ una realtà che bloggers e internauti anti silvio in genere non potranno mai abbattere…., tanto più che è scomparsa la sinistra e, soprattutto, è scomparsa la rivolta di piazza….
Dal mio Youtube: ho messo insieme questo videoclip. Una lettura di Mario Sgalambro, seguita dalla canzone Ho visto anche degli Zingari Felici di Claudio Lolli. Un video a rappresentazione della viltà e inutilità di alcuni uomini politici, col caimano in testa....



Se Silvio fosse esistito politicamente negli anni 70, gli avrebbero messo a ferro e a fuoco ogni città in cui si fosse recato a portare le sue parole, il suo sguardo, il suo finto sorriso. Ma quel tempo lontano è andato in vacanza da un pezzo, chissà dove è andato mai a finire.... Smarrita anche tutta la musica italiana attorno a cui si concentrava un netto rifiuto generazionale agli "sputi del al potere", con canzoni come quelle di Claudio Lolli, Gianni Siviero, Ivan della Mea, del nuovo canzoniere italiano e tanti altri ancora. Anche il Club Tenco non è più un centro musicale e culturale "contro", ormai alla Rassegna della Canzone d'Autore si vede gente che potrebbe benissimo suonare e cantare ad una festa di compleanno di Berlusconi...

Per dire veramente di no, oggi ci si arrangia con internet, la Rete, dove cresce il rigurgito di sdegno e di rifiuto anche feroce verso il caimano. Purtroppo lo stesso non accade in pieno nella vita vera, nelle piazze, nelle strade, in tutti i quartieri in cui sarebbe logico trovare altrettanta rabbia, sdegno, ribellione. Non esiste più una sinistra di massa che risulti credibile agli occhi di chi arranca, stenta, implora condizioni di vita migliori, almeno per arrivare a fine mese senza doversi impegnare anche l’anima al monte di pietà. Ma, soprattutto, sembra essersi spento nel cuore delle giovani generazioni l’istinto di dire di no a chi ti prende per il culo…., a chi fa finta di concederti qualcosa con una mano, e con l’altra ti toglie tutto il possibile ed immaginabile.
Il Caimano è maestro in questo giochetto, ma non solo lui….

Certo, si organizzano ancora cortei e manifestazioni, ma sembra che la maggior parte dei ragazzi vi partecipino più per socializzare e passare il tempo, piuttosto che con altre convinzioni, non vedendo l’ora di tornare a casa per infilarsi in qualche chat e parlare dell'ultimo iPod o telefonino alla moda. Ci sono ancora i concerti del primo maggio, ma ormai sono diventati un business a cui partecipano artisti che con lo spirito della sinistra non hanno nulla a che vedere, e che farebbero più bella figura in qualche festa di Comunione e Liberazione.

Sì, le ultime barricate anti Silvio rimaste in piedi, appaiono proprio quelle su Internet, ma l’intelligenza, la rabbia, la satira di bloggers, internauti e testate giornalistiche virtuali sembrano non riuscire a togliere un solo voto dalle spalle di quell’uomo. Una cosa è certa, a sinistra non ci va più nessuno, almeno per il momento, anche perché sembra che lì non vi sia nulla di convincente.

E’ soltanto un’opinione personale, anche discutibile, ma credo che la disfatta della sinistra ufficiale italiana sia cominciata rinominando il vecchio partito comunista in partito democratico, cancellando quella bandiera rossa a cui stava aggrappato il sogno, magari utopistico ma in buona fede, di tanta gente. Le barche a vela di D’Alema e l’inesistente carisma dei suoi successori hanno fatto il resto. La resistenza è iniziata e continua su internet, dove prende forma sempre più il solo, vero rifiuto genuino rimasto nei confronti del Caimano. Si potrebbe obiettare che tutto sommato non è una resistenza tanto difficile e rischiosa, tanto più che sugli schermi, mouse e tastiere, di certo non arrivano i lacrimogeni, né i manganelli della celere. Almeno per ora….

Comunque ringraziamola questa resistenza virtuale, sempre meglio del niente che sta altrove, in cui il caimano imperversa e detta legge....

Malinconicoblues